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Fabrizio BALLOI
Allenatore di Base
PROPOSTA DI
PROGRESSIONE DIDATTICA DELLA DIFESA A ZONA PER GLI ALLIEVI DEL SETTORE
GIOVANILE
Premessa
Nel sistema difensivo “a zona” ogni giocatore è
responsabile della zona di campo a lui assegnata e, quindi, degli avversari che
in quella zona si trovano. Tutti i giocatori componenti la squadra partecipano
all’azione difensiva movendosi in base al movimento del pallone, degli
avversari e della loro posizione rispetto alla porta. Diventa, quindi,
fondamentale, accanto a tutti i gesti di tattica difensiva individuale (piazzamento,
marcamento, intercettamento, contrasto, temporeggiamento), la preparazione
di movimenti collettivi di collaborazione sincronizzati verso gli obiettivi di
difendere la porta, temporeggiare e concentrarsi in difesa (scaglionamento
difensivo), controllare e mantenere la posizione, scambiare (ripristinare
l’equilibrio difensivo perduto), aiutare e sostenere i compagni, raddoppiare le
marcature, "pressare".
In linea generale, lo sviluppo dei
concetti su esposti è necessario, nelle fasi di non possesso, per qualsiasi
sistema di gioco. Tuttavia nel sistema difensivo a zona l’organizzazione di
uomini e reparti diventa fondamentale e rende necessario un lavoro volto alla
sincronizzazione dei movimenti per l’interdipendenza dei tre reparti: difesa,
centrocampo e attacco. Questo perché tutti i giocatori che fanno parte della
squadra partecipano alla fase difensiva con un attacco immediato al portatore
del pallone.
Per quanto riguarda l’attribuzione dei ruoli è
importante che vi sia almeno un leader per reparto o, quantomeno, che almeno un
difensore centrale e un centrale di centrocampo lo siano. I difensori centrali
devono avere doti di elevazione e rapidità.
I difensori vanno disposti in linea anche se è meglio
che i centrali stiano un po’ più arretrati rispetto ai laterali. In fase di
possesso i centrali fungono da appoggio per i compagni pressati (scarico in
disimpegno arretrato) e da incursori per inserimenti nei corridoi centrali,
mentre in fase di non possesso devono "scivolare" o
"scalare" lungo la diagonale difensiva per raddoppiare la marcatura
sulle fasce laterali, avanzare e arretrare in caso di lanci in profondità
(elastico) e dettare i tempi del fuorigioco. I laterali devono sempre
assicurare un appoggio sulle fasce in caso di possesso (oltre che aggredire gli
spazi in corridoio laterale), mentre nelle fasi di non possesso devono accorciare
le distanze dai centrali, assicurare le coperture ai centrali stessi ed
effettuare le "uscite" laterali in chiusura sui portatori del
pallone. I difensori devono disporsi in modo sfalsato rispetto alla linea di
centrocampo in modo tale da assicurare in qualsiasi momento la costruzione
delle piramidi difensive. Negli ultimi venti metri di campo si deve passare a
un marcamento più stretto a uomo prendendo in marcatura l’ultimo avversario
entrato nella rispettiva zona.
I centrocampisti non devono disporsi in
linea perché altrimenti, superato un uomo, l’avversario ha la possibilità di
superare l’intera linea. Il centrocampo ha il delicato compito di assicurare le
equidistanze tra un reparto e l’altro facendo sì che la squadra sia sempre
corta e compatta. E’ opportuno che ogni centrocampista venga accoppiato con un
difensore (laterali con laterali e centrali con centrali) per garantire sia
un’automatica e sistematica copertura in caso di sganciamento di un difensore,
sia un costante aiuto e raddoppio di marcatura (l’intervento però deve essere
fatto individualmente: se interviene il marcatore colui che raddoppia deve
temporeggiare, se l’avversario è di spalle al marcatore deve intervenire colui
che raddoppia).
Gli attaccanti devono attuare il primo pressing sul
portatore del pallone e fare di tutto per rallentare l’azione avversaria. Essi
raddoppiano in aiuto ai centrocampisti e, se è il caso, entrano nelle diagonali
di centrocampo.
Il problema che qui ci si pone è l’insegnamento di tali
atteggiamenti a squadre del Settore Giovanile (a partire da Giovanissimi e
Allievi). Ciò richiede un’attenta valutazione non solo degli elementi
tecnico-tattici individuali e collettivi, ma anche la considerazione di tutte
le componenti psicologiche che possono influenzare il livello di attenzione e
concentrazione degli allievi e quindi la qualità dell’apprendimento stesso. Per
questo motivo il lavoro puramente didattico deve essere affiancato da un
adeguato supporto ludico, in modo che si crei sempre un corretto rapporto lavoro-gioco
che non porti mai a superare la soglia dell’attenzione dei ragazzi.
All’inizio è opportuno che parli solo l’allenatore, ma con
il progredire delle esercitazioni e dell’apprendimento è bene che parlino anche
e soprattutto i giocatori. Gli allievi devono essere condotti ad un punto in
cui, memorizzati schemi, movimenti e tattiche, dispongano situazionalmente di
essi facendone una propria abilità (accanto a quelle tecnico-tattiche
individuali). Infatti, la presa di coscienza dell’importanza dell’organizzazione
diventa fondamentale per un atteggiamento difensivo, quale è il sistema
difensivo a zona, volto a dipendere solo da se stessi e non dagli avversari.
Progressione didattica
Nella progressione didattica dell’insegnamento
occorre ovviamente procedere dal generale al particolare, dalle situazioni più
semplici a quelle più complesse. E’ necessario introdurre i concetti
gradualmente, programmandoli in più sedute di allenamento. Per facilitare
l’assimilazione risulta conveniente agire su piccoli reparti proponendo giuste
dosi di ripetitività di addestramento. Quando il livello dell’assimilazione
sarà giunto al livello ritenuto soddisfacente, allora si dovrà procedere da un
lato a ripassi adeguatamente pianificati, dall’altro allo sviluppo e all’apprendimento
di tutte le svariate situazioni di gioco possibili (raddoppi sistematici,
sottonumeri,…), anche quelle più complesse (pressing organizzato, pressing a
invito, fuorigioco, elastico,…) qualora la disponibilità e l’attitudine degli
allievi dovessero risultare idonee.
1>1
La progressione didattica può iniziare con delle
partitine 1>1 in spazi ridotti (per esempio un campo di 10x5m.) con due
porticine disposte sulle linee di fondo in modo sfalsato. Di volta in volta il
difensore affronta il portatore attuando i vari principi tattici individuali di
difesa 1>1: presa di posizione o piazzamento (difesa della porta), marcamento
(affronto laterale, mai frontale), intercettamento e contrasto,
temporeggiamento. In questo contesto è importante l’apprendimento del corretto
appoggio dei piedi: costante ricerca delle condizioni di equilibrio che
consentano in ogni momento una rapidità di spostamento verso tutte le
direzioni, i piedi devono essere divaricati con quello interno più avanzato
rispetto all’esterno, la direzione di avanzamento del portatore del pallone
deve sempre coincidere col piede arretrato del difensore (in questo modo il
portatore sarà costretto a dirigersi verso il lato forte della difesa).
2>1
Due attaccanti affrontati da un difensore
Il difensore deve ballare tra gli
avversari in attesa di un errore e costringendo l’attaccante non possessore del
pallone ad andare oltre la stessa linea del pallone.
A questo punto il difensore può aggredire il
possessore lasciando l’appoggio in fuorigioco o comunque mettendosi in
posizione tale da poter intercettare l’eventuale passaggio
2>2
Due attaccanti affrontati da due difensori
Quando un difensore esce sul rispettivo
avversario in possesso del pallone deve sempre affrontarlo lateralmente, mai
frontalmente; l’altro difensore si sposta invece in copertura per poi uscire
qualora l’altro attaccante venisse servito o per affrontare il possessore del
pallone qualora il suo compagno venisse superato; in questo modo si viene a
formare una piccola diagonale composta da due giocatori (gli stessi movimenti
verranno effettuati, specularmente, in caso di attacco dalla parte opposta).
Come per il caso di 1>1, anche qui (e così via in seguito) può risultare
utile l’attuazione di partitine con porticine o porte regolari per
l’apprendimento dei concetti esposti e l’applicazione dei principi fondamentali
della tattica di difesa collettiva: scambio, copertura, raddoppio, aiuto,
sostegno, costruzione di una diagonale, pressing, fuorigioco.
3>3
Tre attaccanti affrontati da tre difensori
In caso di attacco centrale il difensore centrale
esce sul possessore del pallone mentre i due compagni salgono in
copertura formando una doppia diagonale (triangolo o piramide difensiva)
In caso di attacco laterale il difensore laterale
esce sul possessore del pallone mentre i due compagni accorciano,
coprono e formano una diagonale disposta su due o su tre linee (a seconda che
si voglia o no concedere profondità agli attaccanti avversari). Il secondo uomo
della diagonale deve porsi in una posizione che gli consenta di raddoppiare sul
portatore e, allo stesso tempo, marcare d’anticipo il primo appoggio
3>2
Tre attaccanti affrontati da due difensori
Con attacco laterale i principi da applicare
rimangono gli stessi: un difensore esce sul portatore mentre l’altro
rimane in copertura a una distanza tale da consentire sia l’attuazione del
fuorigioco in caso di passaggio in verticale, sia lo spostamento in uscita
sull’attaccante largo posto nel lato debole. La prudenza e il temporeggiamento
risultano determinanti al fine di rallentare l’azione avversaria, consentire il
riposizionamento dei compagni e lo scambio per il riequilibrio del reparto.
In caso di attacco centrale i due difensori
affrontano indirettamente il portatore, temporeggiano e lo invitano
all’appoggio laterale, in tal modo l’azione si trasformerà in un attacco
laterale.
L’eventuale ritardo del portatore nell’appoggiare
ad un compagno andrà a beneficio della difesa, la quale potrà usufruire di un
rallentamento, riposizionamento e riequilibrio del reparto, o di un avanzamento
del pallone al piede del portatore con conseguente restringimento degli spazi
per l’azione offensiva e migliori possibilità di attuare il fuorigioco in caso
di verticalizzazione (i due centrali attaccheranno insieme il portatore di
palla lasciandosi i due attaccanti alle spalle).
4>4
Quattro attaccanti affrontati da quattro
difensori
In caso di attacco laterale il difensore laterale
esce sul portatore e si trascina dietro tutto il reparto, il quale va a
formare due diagonali, una corta e una lunga (più si è vicini alla porta e più
la diagonale sarà stretta). Per effetto dello scivolamento la
disposizione dei difensori potrà essere:
su due linee
su tre linee (eagle)
o su quattro linee.
In caso di attacco centrale esce sul
portatore il rispettivo difensore, mentre gli altri accorciano sino a formare
il triangolo difensivo e la linea.
Esercitazioni e situazioni
1>1
in un campo di 10x5m. si affrontano due giocatori con due porticine poste a fondo campo in modo sfalsato (vedi progressione didattica 1>1);
in un campo di 10x5m. si
affrontano due giocatori con l’obiettivo di condurre la palla sulla linea di
fondo avversaria (se si raddoppiano le dimensioni del campo si può passare a un
2>2 e così via sino ad arrivare a 8>8, dal 2>2 si inserisce il
fuorigioco);
1>2
un attaccante guida palla
in orizzontale andando e tornando tra due coni (A), i due difensori escono
a turno ogni volta che il portatore entra nella propria zona (B) e si scambiano
o passano l’uomo movendosi in scivolamento (C), il difensore in
copertura si dispone nei pressi del cono posto a metà tragitto:
A
B
C
2>1
in un campo di 10x10m. due attaccanti devono portare palla sulla linea di fondo avversaria. Scopo del difensore è ballare tra i due attaccanti attendendo un errore o aspettando che il non possessore vada oltre la linea della palla per poter quindi attaccare il portatore avendogli lasciato l’appoggio in fuorigioco;
in un campo di 10x10m. due attaccanti devono portare palla sulla
linea di fondo avversaria, ma devono superare il difensore passando attraverso
un quadrato di 2x2m. posto ogni volta in una zona diversa del campo;
2>2
due attaccanti si trasmettono palla in orizzontale, i due difensori escono a turno sul rispettivo avversario possessore e si muovono in scivolamento (vedi 1>2, esercitazione 1). Ripetere l’esercitazione col 3>3 e 4>4;
un attaccante guida palla andando e tornando tra due coni, un altro
attaccante si muove contemporaneamente sulla linea dei difensori (A). I
difensori si passano la punta da marcare in base al movimento della
palla (B e C):
A
B
C
3.
un attaccante/ala guida il pallone sulla fascia (A), un difensore esce
sul portatore mentre l’altro "prende" l’altro attaccante (B):
A
B
4.
in un campo di 10x20m. si fronteggiano due squadre con lo scopo di
condurre il pallone sulla linea di fondo avversaria. Gli allievi non in
possesso del pallone devono abituarsi ai movimenti didattici del sistema
difensivo a zona. Ripetere l’esercitazione col 2>3, 3>3, 3>4 e 4>4,
aumentando opportunamente le dimensioni del campo;
3+p>2
in una metà campo si affrontano tre difensori più un portiere
contro due attaccanti. I difensori eseguono il possesso del pallone(anche con
l’aiuto dei portieri) cercando di guadagnare la metà campo, mentre gli
attaccanti devono eseguire il pressing (uno va sul portatore e l’altro sul
primo appoggio; entrambi vanno in pressione sul portiere in caso di
retropassaggio). Ripetere con un 4+p>3 in un campo di 40x60m.;
3>3
vedi 1>1, esercitazione 2; vedi 2>2, esercitazione 1 e 3;
un attaccante/ala guida il pallone sulla fascia supportato da due
compagni (A). In base al movimento degli avversari e alla posizione della palla
i difensori devono abituarsi a uscire sul portatore, scalare sul
taglio e scivolare in marcatura (B):
A
B
4>0
sulla linea di centrocampo vengono collocate in terra quattro pettine di colore diverso, distanti tra loro circa 10m. Di fronte, sulla linea dell’area di rigore, si collocano i quattro difensori che, su indicazione di uno dei quattro colori da parte dell’allenatore, si muoveranno secondo i dettati della didattica della zona (diagonale, copertura, triangolo difensivo);
in una metà campo divisa in quattro zone di 15m. ciascuna si
dispongono, ciascuno nella propria zona, quattro difensori situati all’altezza della
mediana di metà campo. Agli ordini dell’allenatore i difensori devono, di volta
in volta, sistemarsi in linea, in diagonale, arretrare su simulazione di lancio
avversario, salire rapidamente per simulare un fuorigioco, respingere di testa
assicurando la copertura da parte di un compagno. Ripetere con l’inserimento di
due veri attaccanti e poi passare a un 4>4:
3.
quattro compagni di reparto si passano il pallone, in corsa lungo
tutto il campo, da sinistra verso destra e viceversa, cercando di restare tra
loro equidistanti. L’esercitazione è utile per assimilare, benché si sia in
possesso del pallone, il concetto e la misura delle diagonali:
4>2+p
quattro difensori/centrocampisti marcano due attaccanti. Al rinvio
del portiere due difensori/centrocampisti vanno in marcatura mentre gli altri
due scivolano all’indietro in copertura (ciò vale per i laterali in caso
di palla centrale e per i centrali in caso di pallone laterale). Allo scopo di
meglio calcolare i tempi dell’intervento rispetto alla traiettoria del pallone
i marcatori devono lasciare qualche metro agli attaccanti, salvo poi
avvicinarsi, dopo il rinvio e quando il pallone è in volo, una volta assimilata
mentalmente la dinamica dell’azione:
4>4
vedi 1>1, esercitazione 2; vedi 2>2, esercitazione 1 e 3;
in una metà campo divisa come nel 4>0, esercitazione 2, si affrontano due squadre composte da 4 giocatori. Ciascuno è responsabile della propria zona e può aiutare solo i compagni posti nelle zone limitrofe scalando, di volta in volta, di una zona. L’obiettivo è quello di portare il pallone sulla linea di fondo;
in un campo di 40x15m. si affrontano due reparti di centrocampo con l’obiettivo di superare la linea dei 40m. avversaria di 15m. pallone al piede. I non possessori pressano e, recuperato il pallone, ripartono a loro volta;
in una metà campo quattro attaccanti devono portare il pallone
all’interno di due porticine poste alle due estremità della linea di fondo
campo, mentre i difensori si muovono in base al movimento del pallone secondo
la didattica prevista per gli attacchi centrali e laterali. Ripetere
l’esercitazione aggiungendo una porticina al centro della linea di fondo campo:
4>5
in una metà campo quattro difensori affrontano quattro
centrocampisti e un attaccante. I centrocampisti fanno girare il pallone da
sinistra verso destra e viceversa, mentre i difensori si muovono secondo
didattica, costruiscono le diagonali (su due, tre o quattro linee) e i centrali
si passano la punta. Sollecitare l’attenzione sul far uscire il
difensore laterale sul portatore centrocampista laterale, ma non il difensore
centrale sul portatore centrocampista centrale, in tal caso, infatti, si
procederà ad una uscita dell’intero reparto per lasciare l’attaccante in
fuorigioco. Ripetere aggiungendo un altro attaccante:
4>6
in una metà campo si affrontano quattro difensori contro quattro centrocampisti e due attaccanti. I centrocampisti, dopo una serie di passaggi indisturbati, liberano e sganciano un compagno su una fascia, questo deve rapidamente crossare in area dove i quattro difensori lottano con i due attaccanti. In caso di respinta la difesa sale velocemente in modo da attuare il fuorigioco. Variante: dopo la respinta gli attaccanti devono proseguire l’azione cercando di superare il fuorigioco avversario;
4+p>7
in una metà campo si affrontano quattro difensori più un portiere
contro sette avversari (tre attaccanti e quattro centrocampisti o due e
cinque). I difensori devono muoversi in modo coordinato e coerente rispetto
alle varie situazioni di gioco, devono scalare, costruire le varie diagonali e
i triangoli difensivi, applicare il fuorigioco, i raddoppi e gli aiuti. Una
volta conquistato il pallone i difensori devono attuare un possesso cercando di
raggiungere la linea di metà campo;
5>4
in una metà campo quattro difensori e un centrocampista affrontano quattro attaccanti. I difensori devono difendere due porticine situate alle due estremità della linea di centrocampo e hanno l’obiettivo di portare il pallone dentro l’area di rigore. Ripetere l’esercitazione dapprima aggiungendo una terza porticina al centro della linea di metà campo, poi aggiungendo in sequenza due centrocampisti (6>9), tre centrocampisti (7>10), quattro centrocampisti (8>11), modificando opportunamente le dimensioni del campo;
in una metà campo quattro difensori e un centrocampista affrontano
quattro attaccanti/centrocampisti avversari. Gli attaccanti/centrocampisti
fanno girare il pallone da sinistra verso destra e viceversa, mentre i
difensori si muovono secondo didattica e costruiscono le diagonali (su due, tre
o quattro linee). Sugli attacchi laterali il difensore laterale esce sul
portatore con l’aiuto e il raddoppio del compagno centrocampista. Sugli attacchi
centrali esce sempre il centrocampista sul portatore. Ripetere
l’esercitazione aggiungendo un altro centrocampista e un attaccante, in modo da
impegnare anche i difensori centrali:
5+p>7
in una metà campo si affrontano quattro difensori e un
centrocampista più un portiere, contro quattro centrocampisti più tre
attaccanti (o cinque e due). Eseguire come nel 4+p>7, esercitazione 1, con in
più il centrocampista che copre la zona e aiuta nei raddoppi di marcatura sia
centrali che laterali;
6>6>6+2p
in una metà campo si affrontano due squadre (rossi e blu) composte da due reparti di tre giocatori ciascuno. L’obiettivo per i blu è quello di segnare una rete, mentre per i rossi è quello di superare la linea di metà campo. Quando la squadra rossa supera la metà campo si rovesciano le parti, cioè i rossi vanno all’attacco della porta opposta e una terza squadra gialla, ugualmente composta da due reparti di tre giocatori, la difende. Così via alternando le tre squadre e le due metà campo. Ripetere secondo un 8>8>8+2p:
8>4
in una metà campo quattro difensori e quattro centrocampisti
affrontano quattro attaccanti/centrocampisti avversari. Gli
attaccanti/centrocampisti fanno girare il pallone da sinistra verso destra e
viceversa, mentre i difensori e i centrocampisti si muovono secondo didattica e
costruiscono le diagonali (su due, tre o quattro linee). Sugli attacchi
laterali il difensore laterale esce sul portatore con l’aiuto e il
raddoppio di un compagno centrocampista (A). Sugli attacchi centrali escono
sul portatore i due centrocampisti centrali badando alla costruzione del
triangolo difensivo (B). Attenzione a far sì che i due reparti si dispongano
sfalsati, ossia in modo da costruire sempre 6 triangoli difensivi. Ripetere
l’esercitazione aggiungendo uno e poi due attaccanti, in modo da impegnare
anche i difensori centrali:
A
B
8>8
in una metà campo trasversale si affrontano due squadre composte da
tre difensori, tre centrocampisti e due attaccanti, con lo scopo di guadagnare
e, viceversa, impedire il raggiungimento della linea di fondo. Attuare tutti i
movimenti della didattica appresi;
10>1p
la squadra è schierata secondo il proprio modulo tattico e ad ogni rinvio del portiere si comporta diversamente a seconda di dove cade il pallone. L’esercitazione è utile per insegnare i movimenti di approccio al pallone e i raddoppi automatici di marcatura (in questo caso il giocatore verso cui cadrà il pallone lo arresterà, rimarrà fermo sul posto e verrà considerato un avversario cui adeguare spostamenti, scivolamenti, raddoppi,…). Ripetere 10>10+p;
10>10
inserito tra le due linee mediane di un campo si affrontano,
senza portieri, due squadre con l’obiettivo di raggiungere la linea di fondo
avversaria e, viceversa, impedire la medesima azione agli avversari sulla
propria;
10>11
in tre quarti di campo una squadra (in 10) attacca la porta e
difende la propria linea di tre quarti, mentre l’altra (in 11) difende la
propria porta e deve portare il pallone sulla linea della tre quarti. La
squadra in 10 viene sollecitata nell’attuazione del pressing offensivo e/o
ultraoffensivo;
11>0
la squadra si dispone secondo il proprio modulo tattico e, a secco, si muove in base a sei punti di riferimento di colore diverso disposti sul campo come se fossero avversari (due ali, un centravanti, due centrocampisti, un difensore centrale). Al colore chiamato dall’allenatore tutta la squadra si muove secondo didattica (in linea per attacco centrale o in diagonale per attacco laterale) all’attacco del portatore cercando di restare corta, stretta e sfalsata in modo da assicurare la costruzione dei triangoli difensivi. L’esercitazione deve iniziare con ritmi blandi (in tal caso può fungere anche da riscaldamento) per poi assumere ritmi sempre più veloci e aggressivi;
in un campo disseminato di cinesini collocati equidistanti tra loro a scacchiera, si muove la squadra schierata secondo il proprio modulo tattico. L’allenatore ordina i movimenti da compiere (avanti, avanti in diagonale a destra e a sinistra, indietro, indietro in diagonale a destra e a sinistra, a destra, a sinistra). Le scalate e gli spostamenti, grazie ai cinesini, vengono effettuate in modo da mantenere sempre le giuste ed equilibrate distanze tra i reparti. I cinesini fungono da punto di riferimento (vertici) per la costruzione dei triangoli difensivi. L’esercitazione deve iniziare con ritmi blandi (in tal caso può fungere anche da riscaldamento) per poi assumere ritmi sempre più veloci e aggressivi;
11>3
la squadra si schiera secondo il proprio modulo tattico mentre tre
giocatori avversari, posti parallelamente sulla linea di metà campo e distanti
tra loro circa 15m., si passano il pallone da destra a sinistra e viceversa a
due tocchi (arresto e passaggio), alternando ritmi blandi a fasi veloci e, di
tanto in tanto, effettuando un lancio in profondità o uno scarico verso la
propria ipotetica difesa. In corrispondenza di ciascun arresto e, soprattutto,
ad ogni rallentamento e indugio del possessore, tutta la squadra si muove verso
il pallone attaccando il portatore (senza contrasto) con i giocatori più
vicini. Appena il portatore si prepara ad un lancio in profondità tutta la
squadra indietreggia mentre l’attaccante più vicino va ad ostacolare
l’esecuzione. Se il lancio non avviene tutta la squadra sale per attuare il
fuorigioco, mentre il portatore viene aggredito da almeno due giocatori per
indurlo a liberarsi della palla e cadere nella trappola. In caso di scarico
della palla verso la difesa scatta il pressing da parte degli attaccanti.
L’allenatore deve curare l’esecuzione dei vari particolari (lunghezza e
larghezza della squadra, tempi di attacco al pallone, tempi di avanzamento e
arretramento, linee e diagonali, triangoli difensivi, scaglionamento dei
difensori,…);
11>11
due squadre si schierano secondo il proprio modulo tattico. Quella in possesso del pallone si limita ad esercitarne il possesso alternando passaggi lunghi o corti e lenti o rapidi, lanci in profondità o scarichi verso la difesa. Quella senza possesso deve eseguire i comportamenti didattici imparati (coprire gli spazi, restare stretta e corta, linee e diagonali, triangoli difensivi,…) e riconquistare il pallone, senza contrasto, intercettando un passaggio. Una volta recuperato il pallone le parti si invertono.